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| + | <div class="body-text"> <h1>Fukushima, a due anni dallo tsunami<br />il Giappone diviso sul nucleare</h1> <h3>Il 70% della popolazione si dice contrario alla riapertura dei 53 reattori e a favore della chiusura di tutte le centrali, ma è la stessa percentuale che sostiene il premier Abe, fautore della ripresa dell'opzione atomica,chanel borse. Intanto il governo lancia la campagna 'Made in new Japan'</h3> <em class="author">dal nostro corrispondente GIAMPAOLO VISETTI</em> SEUL - A due anni esatti dallo tsunami e dalla crisi atomica di Fukushima, il Giappone si scopre ancora spaccato sul nucleare. Il 70% della popolazione si dichiara contro la riapertura dei 53 reattori e a favore della chiusura definitiva di tutte le centrali. Lo stesso 70% sostiene però il nuovo premier conservatore Shinzo Abe,louis vuitton, eletto a dicembre con la promessa di un graduale riavvio dei reattori.<br /><br /> Ieri alle 14.46 il Paese si è,louis vuitton; fermato per ricordare le 19 mila vittime nelle regioni di Miyagi, Iwate e Fukushima. Nel teatro nazionale di Tokyo anche l'imperatore Akhito e l'imperatrice Michico hanno osservato un minuto di silenzio. Dopo il terremoto di 9.4 gradi Richter, che ha cancellato centinaia di chilometri di costa, il premier Abe è,gucci outlet online; tornato a promettere di accelerare la ricostruzione,burberry, mentre 315 mila sfollati vivono ancora nei prefabbricati, 57 mila evacuati da Fukushima hanno deciso di chiedere i danni al governo e tonnellate di detriti restano alla deriva nell'oceano.<br /><br /> La ripresa economica appare però ancora lontana. Nel luglio scorso in Giappone sono stati riavviati i primi due reattori nucleari, ma i costi energetici contiuano a spingere le imprese fuori mercato. Domenica a Tokyo e nelle principali metropoli del Paese migliaia di attivisti anti-atomo hanno sfilato per le strade, ma nella città di Oma sono ricominciati i lavori per costruire una nuova centrale,burberry borse, finanziata dal governo. I giapponesi, ancora sotto shock,burberry borse, sono dunque divisi e confusi, incerti se scegliere la sicurezza fisica o quella economica.<br /><br /> Le esportazioni faticano al punto che ieri il premier Abe ha acquistato una pagina sui principali quotidiani internazionali per promuovere il "made in new Japan". La pubblicità,chanel outlet; assicura che i prodotti giapponesi,chanel, dagli alimentari alla meccanica ",borse burberry;sono sicuri" e orientati "a costruire un nuovo futuro fondato sulla compatibilità con la vita". Propaganda rivolta all'opinione pubblica interna, ma prima di tutto l'ammissione che la crisi post-tsunami è ben lontana dall'essere superata. </div> |
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Revision as of 07:52, 18 March 2013
mentre 315 mila sfollati vivono ancora nei prefabbricati
Fukushima, a due anni dallo tsunami
il Giappone diviso sul nucleare
Il 70% della popolazione si dice contrario alla riapertura dei 53 reattori e a favore della chiusura di tutte le centrali, ma è la stessa percentuale che sostiene il premier Abe, fautore della ripresa dell'opzione atomica,chanel borse. Intanto il governo lancia la campagna 'Made in new Japan'
dal nostro corrispondente GIAMPAOLO VISETTI SEUL - A due anni esatti dallo tsunami e dalla crisi atomica di Fukushima, il Giappone si scopre ancora spaccato sul nucleare. Il 70% della popolazione si dichiara contro la riapertura dei 53 reattori e a favore della chiusura definitiva di tutte le centrali. Lo stesso 70% sostiene però il nuovo premier conservatore Shinzo Abe,louis vuitton, eletto a dicembre con la promessa di un graduale riavvio dei reattori.
Ieri alle 14.46 il Paese si è,louis vuitton; fermato per ricordare le 19 mila vittime nelle regioni di Miyagi, Iwate e Fukushima. Nel teatro nazionale di Tokyo anche l'imperatore Akhito e l'imperatrice Michico hanno osservato un minuto di silenzio. Dopo il terremoto di 9.4 gradi Richter, che ha cancellato centinaia di chilometri di costa, il premier Abe è,gucci outlet online; tornato a promettere di accelerare la ricostruzione,burberry, mentre 315 mila sfollati vivono ancora nei prefabbricati, 57 mila evacuati da Fukushima hanno deciso di chiedere i danni al governo e tonnellate di detriti restano alla deriva nell'oceano.
La ripresa economica appare però ancora lontana. Nel luglio scorso in Giappone sono stati riavviati i primi due reattori nucleari, ma i costi energetici contiuano a spingere le imprese fuori mercato. Domenica a Tokyo e nelle principali metropoli del Paese migliaia di attivisti anti-atomo hanno sfilato per le strade, ma nella città di Oma sono ricominciati i lavori per costruire una nuova centrale,burberry borse, finanziata dal governo. I giapponesi, ancora sotto shock,burberry borse, sono dunque divisi e confusi, incerti se scegliere la sicurezza fisica o quella economica.
Le esportazioni faticano al punto che ieri il premier Abe ha acquistato una pagina sui principali quotidiani internazionali per promuovere il "made in new Japan". La pubblicità,chanel outlet; assicura che i prodotti giapponesi,chanel, dagli alimentari alla meccanica ",borse burberry;sono sicuri" e orientati "a costruire un nuovo futuro fondato sulla compatibilità con la vita". Propaganda rivolta all'opinione pubblica interna, ma prima di tutto l'ammissione che la crisi post-tsunami è ben lontana dall'essere superata.
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